CHI È JOHN ELKANN

“Cos’hanno in comune La Repubblica, La Stampa, Il Secolo XIX, Il Tirreno, la Nuova Sardegna, Il Mattino di Padova, Il Messaggero veneto, Il Piccolo di Trieste, La Gazzetta di Mantova, La Gazzetta di Reggio, La Gazzetta di Modena, L’Huffington Post, Business Insider Italia, Mashable Italia, La Nuova Ferrara, La Nuova Venezia, Il Corriere delle Alpi e ancora L’Espresso, Limes, Micromega e poi Radio Deejay, Radio Capital e altre testate, radio, webTv e siti internet? Semplice, lo stesso PADRONE: John Elkann.

Elkann è a capo di EXOR, la holding finanziaria olandese proprietaria, tra le altre cose, di FCA (Fiat Chrysler Automobiles, sede legale ad Amsterdam e sede fiscale a Londra), Ferrari, Juventus, The Economist (un prestigioso settimanale inglese) la quale si è appena assicurata il controllo del gruppo editoriale GEDI, un tempo in mano a De Benedetti.

Credo che un tale accentramento di potere mediatico non si sia mai visto nel nostro Paese. E’ vero, abbiamo vissuto l’era berlusconiana ma allora, un minimo di opposizione (più che politica mediatica) a Berlusconi veniva fatta.

Ma adesso chi lo fa? Chi si indigna di fronte ad uno scenario così pericoloso?

E’ vero, Berlusconi aveva le televisioni. Tuttavia provate a sommare i follower di tutti i prodotti editoriali che hanno oggi Elkann come padrone. Ne ho calcolati (per difetto) oltre 12 milioni. Anche molti di voi, senza saperlo, avrete messo un like ad una pagina che appartiene, di fatto, ad un gruppo finanziario, EXOR, con sede in Olanda e con a capo John Elkann. E’ evidente, non si tratta di un potere inferiore a quello che aveva Berlusconi!

Ed è profondamente ingiusto che un potere così grande sia nelle mani di un solo uomo (tra l’altro a capo di una holding estera). In molti Paesi è proibito dalla legge.

Che dobbiamo fare, smetterla di lottare su questo perché Berlusconi ormai ha 83 anni? Ancora non è stata fatta una legge sul conflitto di interessi e mai si farà se la pubblica opinione non tornerà a comprendere che l’accentramento di potere (soprattutto mediatico) è uno dei principali pericoli per la democrazia e per la giustizia sociale.

Le balle della politica e dei giornali ci sono sempre state, ma un tale sistema di potere no!

Ma dobbiamo sforzarci, dobbiamo vigilare, informarci prima di mettere un like, prima di prendere per oro colato quel che leggiamo. E dobbiamo farlo soprattutto adesso che si avvicina la fase della ricostruzione.

Nei prossimi mesi vanno riprese alcune battaglie con tutte le conseguenze del caso. Meglio un cittadino tormentato, sotto attacco ma vigile che un asservito consumatore di notizie”.

ALESSANDRO DI BATTISTA (27 Aprile 2020)

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