LE SCUSE DI CONTE E LA PROMESSA DI UN NUOVO PROVVEDIMENTO

“Il mondo del lavoro è messo a dura prova. Tanti vivono con ansia e preoccupazione questa emergenza, fra attività chiuse e prospettive di lavoro a rischio.

Oltre 4 milioni tornano a lavoro lunedì grazie ai primi risultati delle misure di contenimento: impiegati, addetti e operai che potranno confidare nell’applicazione di rigidi protocolli di sicurezza, su cui saremo intransigenti.

Ho letto alcune vostre lettere, ho provato a vestire i vostri panni e ne ho avvertito tutto il peso.

Ho apprezzato la lettera di Elisabetta che ha un’attività da estetista a Pomezia. Come tante altre sue colleghe mi ha scritto per tornare a lavorare in sicurezza, determinata a evitare qualsiasi forma di lavoro in nero.

Ho letto con interesse le soluzioni proposte da Luciana, che da Torino mi ha raccontato la sua passione per la ristorazione.

Ho percepito tutta la passione di Tonino per il suo salone di barbiere, aperto a Potenza nel 1978, l’attaccamento agli attrezzi del mestiere: le forbici, il rasoio.

Se abbassiamo il rischio di contrarre il virus e rispettiamo i protocolli di sicurezza, tanti clienti torneranno a tagliarsi i capelli senza essere bloccati dalla paura.

Negli ultimi 50 giorni abbiamo dovuto mettere in campo uno sforzo economico pari a quello di intere manovre di bilancio realizzate nell’arco di 2 o 3 anni. Tanti hanno ricevuto un sostegno, altri lo riceveranno nei prossimi giorni.

Ci sono stati e ancora continuano alcuni ritardi nelle somme da erogare, come pure complicata si sta rivelando la partita dei finanziamenti.

È ai dettagli un nuovo provvedimento con aiuti e misure per la ripartenza economica che saranno più pesanti, più rapidi, più diretti.

Non farò finta di non sentire i vostri consigli, le vostre sollecitazioni, la vostra rabbia, la vostra angoscia. Non cadono nel vuoto, non sono parole al vento”.

GIUSEPPE CONTE (1 maggio 2020)

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