Ultimamente sembra che per gli italiani siano più importanti le cose che succedono all’estero, rispetto ai problemi che abbiamo in casa. Il problema attuale in Italia è l’economia e il lavoro. Vanno abbassate le tasse per salvare le aziende e per creare nuovi posti di lavoro. Eppure anche tramite la televisione (che parla di argomenti non italiani e non parla delle cose importanti italiane) in questo periodo stiamo parlando solo del razzismo in America. Un professore dell’ Università degli Studi di Milano riassume l’attuale situazione:
“Va benissimo fare manifestazioni contro il razzismo, eh, per l’amor del cielo.
Quello che lascia sempre un po’ perplessi è come l’agenda dei problemi che sollevano le folle in Italia (ed in Europa) sia quella dettata dalle magagne interne americane.
Con la complicità di Hollywood, gli europei vivono una sorta di esistenza vicaria di quella americana.
Viviamo con angoscia i problemi delle tate messicane che non riescono ad avere il ricongiungimento famigliare, condanniamo la violenza della polizia (americana), ci stracciamo le vesti sull’eccessiva diffusione delle armi (in America).
Noi viviamo le nostre vite immaginarie tra Manhattan e le strade di San Francisco, mentre ignoriamo in modo rigorosissimo quel che succede nella periferia di Napoli o in paesi confinanti (dalla Jugoslavia alla Libia).
Ci ricordiamo della mafia se ci fa sopra un film Scorsese, ma quella reale, quella sotto casa, è troppo poco cinematografica, e francamente troppo complicata per occuparcene davvero.
Non si rischia di scontentare nessuno, e non c’è bisogno di entrare in nessuno scomodo dettaglio”.
ANDREA ZHOK
(professore di filosofia morale presso l’Università di Milano)