PATTO DI STABILITÀ E CRESCITA

Sappiamo che l’Unione europea, per far sopportare alle nazioni della zona Euro la crisi economica dovuta al Covid-19, per le chiusure forzose, ha sospeso il Patto di Stabilità e crescita, che è quello che costringe a spendere pochissimi soldi (quando sentite le frasi del tipo: “quest’anno per il reddito di cittadinanza all’Italia è concesso massimo 11 miliardi”). Pare che l’ Europa voglia riattivarlo. Ecco cosa ne pensa un politico fuori dalle righe:

“L’UE, infatti, ha sospeso il “Patto di stabilità e crescita”. Sapete di che si tratta?

Il “Patto di stabilità e crescita” (PSC) è il trattato sottoscritto dai paesi UE che mette nero su bianco i parametri di bilancio ai quali occorre sottostare.

Quando sentite parlare delle regolette da rispettare (rapporto deficit/PIL inferiore al 3% o debito pubblico inferiore al 60% del PIL) sappiate che si tratta di parametri adottati con il PSC.

Pensate, il Patto di Stabilità è stato approvato nel 1997 ma poggia le sue basi sul Trattato di Maastricht che è del 1992. In pratica quelle regolette pensate 28 anni fa (subito dopo la disgregazione dell’Unione Sovietica ovvero in un momento in cui si pensava che liberismo e capitalismo finanziario sarebbero durati come l’Impero romano) sono le stesse che – per lo meno fino alla sospensione del Patto – hanno condizionato la politica italiana. Ma nel frattempo il mondo è cambiato, pensate a cosa è accaduto negli ultimi 28 anni:

  1. Guerra in Bosnia (il primo conflitto armato che entra nel cuore dell’Europa dalla fine della seconda guerra mondiale)
  2. Guerra in Kosovo e bombardamento di Belgrado
  3. Attentato alle Torri Gemelle
  4. Guerra in Afghanistan (un dramma per le vittime e per i bilanci dell’Italia)
  5. Guerra in Iraq (vedi guerra in Afghanistan)
  6. Aumento dei flussi migratori (le vittime delle guerre di invasione mascherate da missioni di pace hanno fatto rotta verso l’Europa, non verso gli USA)
  7. Aumento del terrorismo jihadista che ha trovato linfa dalle guerre stesse
  8. Crisi finanziaria dei subprime del 2006
  9. Guerra in Libia (aumento terrorismo; flussi migratori; perdita di entrate economiche per l’Italia)
  10. Sanzioni all’Iran (perdita di entrate economiche per tutta l’UE in particolare per l’Italia, primo partner commerciale europeo di Teheran)
  11. Guerra in Siria (centinaia di migliaia di profughi utilizzati dalla Turchia per ricattare l’Europa e indebolirla economicamente)
  12. COVID-19

Il Governo italiano deve battagliare affinché quei parametri finiscano nel dimenticatoio della storia. Due giorni fa il Premio Nobel per l’economia Stiglitz ha parlato di “disastro” qualora i parametri del Patto di Stabilità dovessero essere riattivati. E statene certi, mezza Europea lavora per farlo.

La riattivazione dei parametri del Patto di stabilità sarebbe un intollerabile rigurgito liberista in un momento in cui, in tutto il mondo, si torna a parlare dell’importanza dello Stato!”

ALESSANDRO DI BATTISTA
(10 giugno 2020)

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