MYANMAR SITUAZIONE SEMPRE PIU’ TESA: ATTIVATI I TRIBUNALI MILITARI

L’organo di governo militare del Myanmar, il Consiglio amministrativo statale (SAC), ha minacciato i manifestanti anti-regime con la pena di morte nelle township ai sensi della legge marziale.

La legge marziale è stata imposta lunedì alle Città di South Dagon, North Dagon, Dagon Seikkan e North Okkalapa a Yangon e parti di Mandalay.

L’annuncio dell’emittente statale MRTV (broadcast di emergenza gestito dai militari) nella tarda serata di domenica ha detto che al comandante regionale di Yangon sono stati affidati poteri amministrativi, giudiziari e militari nella città.

Coloro che commettono uno dei 23 “reati” in quelle Città saranno processati in tribunali militari e saranno soggetti a pene che vanno dalla morte, alla reclusione a tempo indeterminato.

I reati includono alto tradimento, sedizione, ostacolo al personale militare e ai dipendenti pubblici nell’esercizio delle loro funzioni, istigazione, diffusione di notizie “false”, possesso di armi, legami con associazioni illegali, omicidio, stupro, rapina, corruzione, abuso di droghe e atti di vandalismo.

Molto importante la diffusione di notizie false. Qualcuno sta dividendo la popolazione invece di unirla, mandando notizie tendenziose. Inoltre sta spingendo a scendere in piazza a protestare. I militari lo avrebbero già individuato: George Soros.

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Un commento su “MYANMAR SITUAZIONE SEMPRE PIU’ TESA: ATTIVATI I TRIBUNALI MILITARI

  1. Anonimo il said:

    Quindi prima ti spelli i polpastrelli delle dita per cantare le lodi dei militari, taaaanto patriottici, poi, messo all’angolo, come sempre del resto, dalla realtà, non trovi niente di meno patetico da fare che far finta di niente e dare la colpa a Soros.
    Vergognati.

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