LA MAGISTRATURA CONTINUA AD INDAGARE GIUSEPPE CONTE

Tutta la storia dei Dpcm e dello stato di emergenza prolungato (con annessi arresti domiciliari) non è regolare e lo sappiamo tutti. La costituzione non prevede simili soluzioni. Ecco perchè (oltre a tutte le denunce dei privati cittadini) la magistratura prosegue nell’indagare Giuseppe Conte.

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il 17 Novembre, si presenterà al gip (giudice indagini preliminari) Claudia Miori a Trento, che valuterà se mandarlo a processo.

Le accuse sono pesanti e riguardano, lo strumento utilizzato, il DPCM, e le modalità (lockdown esteso e prolungato, contrariamente ai verbali del Comitato Tecnico Scientifico, come espresso nel verbale n.18, del 4 Marzo).

I reati contestati sono:

  • attentato alla Costituzione (art.283 c.p.)
  • abuso d’ufficio (art.323)
  • violenza privata (art.610).

Non si tratta di contestazioni politiche, ma giuridiche.

Oltre a questo, il 22 settembre, 24 ore dopo le votazioni regionali, sarà davanti al COPASIR, per spiegare l’emendamento che cambia le nomine dei servizi segreti, vergognosamente inserito nel decreto “Rilancio” dell’economia italiana.

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