IL 5G È PARTITO DA GENNAIO

Il 29 gennaio 2020 la Commissione europea ha approvato un pacchetto di strumenti comune per far fronte ai rischi di sicurezza relativi al lancio commerciale del 5G, la quinta generazione delle reti mobili.

Sono interessati miliardi di oggetti e sistemi connessi in settori critici quali l’energia, i trasporti, le banche e la salute, nonché i sistemi di controllo industriali (si chiama internet delle cose e tutto sarà collegato in un’ unica rete, per far si che anche oggetti distanti possano comunicare fra loro).

La Commissione, ha dato il via ad una serie di azioni tra cui la richiesta agli Stati membri di formulare un piano per l’attuazione di misure chiave entro il 30 aprile 2020 (ecco perchè ad Aprile Giuseppe Conte ha nominato Vittorio Colao, ex Ceo Vodafone e adesso nel direttivo di Verizon Communication, azienda leader del settore telecomunicazioni).

L’ Italia entro il 30 giugno 2020 dovrà presentare alla Commissione europea una relazione sul compimento delle normative per poter installare queste nuove reti di Quinta generazione.

Ci sono state diverse critiche non solo per i possibili rischi per la salute, ma anche per il fatto che queste antenne potrebbero essere cinesi e i dati dei cittadini italiani (compresi gli impianti dei servizi segreti) sarebbero messi sotto controllo. Questo rovinerebbe anche i rapporti con gli Usa.

Il Commissario europeo per la concorrenza Margrethe Vestager a gennaio ha risposto così:

“Le misure previste dall’Ue sulla sicurezza delle reti 5G non prendono di mira alcuna specifica società o Paese. Sappiamo che le decisioni che l’Ue e i suoi Stati membri prenderanno avranno importanza e impatteranno sul modo in cui ci rapportiamo con i nostri partner. Vogliamo affrontare questa cosa in modo diretto, aperto e franco”. L’approccio dell’Ue rispetta la natura aperta del mercato interno e protegge i cittadini e la sovranità tecnologica, affrontando le minacce alla sicurezza delle reti 5G, attraverso un approccio serio e basato sulla valutazione dei rischi”.

Quindi una risposta di comodo, che non chiarisce nulla e lascia i cittadini nel dubbio. Propongo un referendum dove gli italiani possano esprimersi se montare 5G Usa o Cinese.

(In foto Margrethe Vestager)

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