GLI ANTIPSICOTICI

Gli antipsicotici sono dei calmanti. Alcuni studi rilevano che in Italia se ne consumano 12 milioni di confezioni l’anno. Metà delle quali comprate in farmacia.

Gli antipsicotici (neurolettici) utilizzati spesso nei Centri di Salute Mentale per calmare i pazienti psichiatrici o per chi ha subito un TSO (trattamento sanitario obblogatorio) sono più potenti e hanno un’azione a lento rilascio (agiscono fino ad un mese dopo l’utilizzo). Per questi pazienti vengono utilizzate quantità che equivalgono a 30 dosi giornaliere. Eppure moltissimi scienziati ritengono debbano essere eliminati dai protocolli terapeutici perchè pericolosi.

“Vari osservatori hanno fatto notare come le cure prolungate con questi farmaci producono effetti irreversibili che fanno assomigliare questi pazienti a quelli che hanno subito decine di elettroshock o la lobotomia.

In effetti con gli antipsicotici opportunamente usati è possibile ottenere una lobotomia chimica: i danni cerebrali, a lungo andare, diventano irreversibili.

Quando osserviamo qualcuno ritenuto matto, e notiamo quell’espressione vuota e inebetita, la lingua in fuori, i peli e i chili di troppo e la mancanza di qualche dente, non stiamo osservando i segni della ‘malattia’: stiamo solo vedendo quello che fanno questi farmaci su un essere umano. Avrebbero su di noi il medesimo effetto”.

Roberto Cestari

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