Le rivolte che stiamo vedendo nelle città americane sono soprattutto ad opera di cittadini afroamericani, per rivendicare i loro diritti. Quindi in questi giorni sta girando la dicitura “black lives matter”. I manifestanti (pacifici e non pacifici) sostengono questo movimento. Vediamo insieme di cosa si tratta.
“Sette anni fa nasceva Black Lives Matter, un movimento sociale impegnato nella lotta alla discriminazione razziale negli Stati Uniti. I mass media mondiali lo hanno presentato come un nuovo e pacifico movimento per i diritti civili, ma le cose non stanno proprio così.
Black Lives Matter è, fin dalle sue origini, un’organizzazione rivoluzionaria di estrema sinistra ispirata alle Black Panther e al Black Liberation Army. Tutto inizia nel 2013, quando il poliziotto George Zimmerman viene assolto dall’accusa di omicidio dell’adolescente nero Trayvon Martin.
Su Twitter inizia a comparire l’hashtag “BlackLivesMatter”, che viene fatto proprio dalle attiviste della sinistra radicale Alicia Garza, Patrisse Cullors e Opal Tometi. Le tre donne sono affiliate alla Freedom Road Socialist Organization, un gruppo di matrice maoista e marxista-leninista, sostenitore della Cina comunista (e probabimente anche finanziato dalla Cina).
Nel 2014, l’associazione Dream Defenders alleata di Occupy Wall Street, lancia lo slogan «Hands Up – Don’t Shoot», che diventa un motto popolare fra i membri di Black Lives Matter.
Democracy Alliance, la potente rete di finanziatori della sinistra, che comprende George Soros e Tom Steyer, ha elargito generose donazioni al movimento.
Numerose altre associazioni islamiche si sono unite al BLM. Nel 2015, alcuni membri del Consiglio per le relazioni islamico-americane vicino ai Fratelli Musulmani, hanno partecipato insieme ad attivisti del BLM a una azione violenta contro l’ufficio del governatore della California Jerry Brown.
Hanno avviato campagna di diffamazione degli avversari politici e sostenuto le tesi dei docenti neomarxisti, secondo cui l’America sarebbe permanentemente razzista, pertanto i membri delle classi «oppresse» (quindi gli afroamericani) sarebbero legittimati a ribellarsi e saccheggiare.
Uno degli esponenti di punta del movimento BLM, Deray Mckesson, ha sostenuto apertamente che il saccheggio serva alla giustizia razziale e sociale. Il co-fondatore delle Black Panther, Bobby Seale, ha designato Black Lives Matter come erede della celebre organizzazione marxista-leninista.
L’altro Ieri, a Fairfax, vicino a Los Angeles, una sinagoga è stata vandalizzata da alcuni membri delle proteste”.