VIA DEL GUERRIERO VIA DEL SACERDOTE

Durante il dopoguerra, negli anni “di piombo” vi era molto fervore politico. I cittadini appena usciti da un periodo di guerra, non riuscivano ad adattarsi ad un’ Italia nuova, differente da quella che l’ aveva preceduta.

I partigiani una volta liberata l’ Italia ed ammazzato Mussolini, presero il potere, ed anche con il benestare degli alleati (Gli americani), si piazzarono in tutti i posti di potere, dalle banche, alle aziende pubbliche, ai ministeri. Probabilmente si fecero prendere la mano, ma insieme al “Boom economico”, assistemmo ad un’ americanizzazione della cultura.

Molti giovani sentirono questo disagio, di questa società ovattata ma spoglia di ideali e valori condivisi. Decisero allora di diventare militanti politici. Molti quindi si iscrissero a partiti di estrema destra e sinistra. Erano convinti che per restituire l’ Italia agli italiani, fosse necessario combattere. Scelsero “la via del guerriero”.

Oggi, se si vuole dissentire, non è più necessario usare la violenza. Lo si può fare diffondendo idee intelligenti, che permettono alle persone di aprire gli occhi. Ecco perchè oggi dobbiamo salire di livello e seguire quella che chiameremo “la via del Sacerdote”.

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