SOLDI PER LE TV E LE RADIO

Il Governo ha stanziato 50 milioni di euro per le Tv locali che diffonderanno notizie “istituzionali” sul tema Covid-19. I soldi saranno stanziati fino al 30 di Aprile (data di fine della terza ondata).

Dai si è capito che ci sarà una terza ondata e che ci liberano due settimane a Natale per poi rinchiuderci a gennaio. E’ interessante che questo Covid segue le stagionalità delle influenze.

Infatti ha avuto una crescita ad Ottobre e presumibilmente avrà una fine intorno al 20 dicembre, per poi tornare a crescere a metà gennaio.

Se non fosse un Virus noto, quelli non del mestiere direbbero quasi che è un’ influenza aggressiva…

Il Fondo è attivo dal 10 Novembre e si chiama “Fondo per le emergenze delle emittenti locali”.
Questo sarà un contributo “straordinario” (significa che già prendono soldi).

Per avere i soldi le emittenti “dovranno garantire un numero minimo di passaggi giornalieri”. In pratica il Governo fornirà le informazioni da dire e loro le dovranno mandare in onda. Nel contratto è previsto che più le tv manderanno questi messaggi “istituzionali” più soldi riceveranno.

Che cosa è questa? La morte dell’ informazione. Le Tv per sopravvivere hanno bisogno di soldi. Tu le ricatti dicendo: se mandi quello che ti dico io (senza verificarlo o modificarlo) io ti pago.
Le Tv ovviamente accetteranno, di fatto smettendo di fare informazione. Quelle che non accetteranno si ritroveranno anche una concorrenza più agguerrita e più finanziata.

Una considerazione: voi da quando è arrivato il Coronavirus in Italia, avevate capito che diamine fosse guardando la tv?
Io, devo esservi sincero, se avessi dovuto aspettare i telegiornali, adesso non saprei ancora che cosa è il Covid. Hanno fatto un’ informazione pessima: veloce e di bassa qualità.

Ora, avendo visto i lati negativi di finanziare direttamente le emittenti televisive, vediamo anche i lati positivi: potrebbero diffondere notizie più precise, dettagliate e non contraddittorie, per far capire veramente alle persone cosa fare.

Quindi mi aspetto che Barbara D’ Urso invece di spiegarci come si lavano le mani (che già me lo aveva spiegato la maestra all’ asilo), si metta a studiare per spiegarci bene cosa è il Covid.

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