MALCOM X: L’ ALTRA FACCIA

21 febbraio 1965: venne assassinato il leader suprematista nero Malcolm X (politico americano, attivista per i diritti degli afro-americani). Riteneva che
Islamismo fosse capace di abbattere ogni barriera etnica e ogni forma di discriminazione.
Personaggio osannato ma la cui influenza è stata probabilmente negativa perché ha portato alla follia attuale del razzismo anti-caucasico (contro i bianchi).

La radicalizzazione di Malcom X è sicuramente dovuta al razzismo dei bianchi americani sui neri afroamericani. Cresciuto nel Nebraska aveva assistito spesso ad episodi di razzismo. Entrambi i genitori furono vittime di aggressioni da parte dei bianchi del luogo.
Queste esperienze portarono Malcom a radicalizzarsi:

“L’ uomo bianco è il diavolo”, questa una delle frasi di Malcom X.
Alla fine della sua autobiografia, Malcolm racconta una storiella per cui l’uomo originario (Adamo) era nero e un malvagio stregone, Yaqub (nome ebraico) avrebbe creato il malvagio uomo bianco.

Malcolm aveva aderito alla Nation of Islam, una setta di ispirazione musulmana, oggi guidata dal fanatico suprematista nero Louis Farrakhan, e che è considerata eretica dall’Islam ortodosso sia sciita che sunnita in quanto basata su un concetto razzista (e l’Islam, essendo di ispirazione universale, non è razzista).

Quando fece il pellegrinaggio alla Mecca Malcolm si rese conto di aver seguito per tre quarti della sua vita idee razziste. E per questo, probabilmente, fu ammazzato da Black Muslims più oltranzisti (estremisti islamici)

Ma l’eredità rimasta non è quella dell’ultimo Malcolm, ma del primo. Ed è puro suprematismo nero, lontanissimo dalle idee di un Martin Luther King o Mandela.

Ci ha lasciato in eredità il “suprematismo nero”, una forma di razzismo “politicamente corretta”.

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