LE TELEFONATE DEL GENERALE MILLEY

Secondo un libro che uscirà prossimamente il Generale Mark A. Milley, capo delle forze armate americane, ha segretamente telefonato al suo parigrado cinese Generale Li Zuocheng ben due volte negli ultimi mesi della presidenza Trump.
La prima volta il 30 ottobre 2020, a pochi giorni dall’Election Day.
Milley riteneva, in base all’intelligence disponibile, che i cinesi pensassero che gli Stati Uniti si stessero preparando ad attaccare la Cina, a causa delle tensioni nel Mar Cinese Meridionale e dell’infuocata retorica del Presidente Trump.

Milley avrebbe quindi assicurato al generale Zuocheng che il governo americano fosse stabile e che non ci sarebbe stato nessun attacco contro la Cina.
Milley avrebbe addirittura promesso, fatto gravissimo, che avrebbe avvertito in anticipo il generale cinese se un attacco contro la Repubblica Popolare Cinese fosse stato programmato.

La seconda chiamata sarebbe avvenuta l’8 gennaio 2021, due giorni dopo l’assalto al Campidoglio da parte di una folla di facinorosi.
Milley rassicurava il suo omologo cinese che tutto stesse andando bene e la situazione fosse sotto controllo, anche se “la democrazia a volte non funziona troppo bene”.

Secondo l’autore del libro le incredibili azioni di Milley sarebbero state motivate dalla valutazione dello stato di salute e di stabilità mentale di Trump dopo la sconfitta alle elezioni presidenziali del novembre 2020, sentimento a quanto pare condiviso anche da altri membri dell’amministrazione.

Milley non solo avrebbe effettuato le sopracitate telefonate ma avrebbe anche chiamato l’ammiraglio capo del Comando Indo-Pacifico chiedendogli di rinviare le esercitazioni previste nella regione asiatica per non mettere ulteriormente in allarme i cinesi, già sulle spine. L’ammiraglio avrebbe eseguito.

Allo stesso modo pare abbia anche convocato diversi ufficiali superiori mettendo in chiaro che semmai l’ex Presidente Trump avesse voluto usare armi nucleari, Milley avrebbe dovuto essere coinvolto nella decisione, nonostante alla fin dei conti la decisione spettasse unicamente a Trump.

Quanto rivelato nel libro non è stato smentito dall’interessato che anzi, attraverso il suo portavoce oggi ha fatto sapere che le sue telefonate con il generale cinese ed “altri” (chi altri ha chiamato?) ad ottobre e gennaio facevano parte dei suoi doveri e responsabilità ed avevano lo scopo di trasmettere rassicurazioni necessarie a mantenere una certa stabilità strategica.
Viene anche confermato il meeting relativo alle procedure da mettere in atto in caso di uso di armi atomiche.

Il comunicato si conclude così: “il Generale Milley continua ad agire e consigliare nei limiti della sua autorità e nel quadro della tradizione legale del controllo civile sui militari e del suo giuramento alla Costituzione.”

La portavoce della Casa Bianca ha anche aggiunto che Biden ha completa fiducia nella leadership, patriottismo e fedeltà alla Costituzione di Milley”.

(Di Geopolitical Center) 

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