Essendo gli m-RNA molecole particolarmente delicate e suscettibili alla degradazione, un vaccino siffatto va conservato a -80 gradi.
Gli m-RNA potenzialmente degradati a causa di una non-idonea conservazione potrebbero risultare infiammatori e scatenare reazioni violente del sistema immunitario, pertanto, inoculare un vaccino degradato risulta pericolosissimo.
Parliamoci chiaro: dal punto di vista logistico ci sarà da ridere considerando che sarà impossibile riuscire a conservarli a -80 gradi initterrottamente per tutti passaggi di distribuzione, soprattutto verso i luoghi di interesse (RSA e Case di riposo).
Sappiamo tutti che si fa fatica a trasportare per tutta
Italia prodotti farmaceutici che devono stare a -2 gradi. Spesso vengono
lasciati per ore nei Camion a degradare.
Per l’ Rna potrebbero
bastare pochi minuti (o addirittura secondi) per farlo degradare,
compromettendo la funzionalità del vaccino.
Consideriamo anche il fatto che gli unici frigo a -80 gradi in Italia sono negli aeroporti internazionali di Fiumicino e Malpensa. Sicuramente ci sono anche nelle ditte farmaceutiche e nelle basi militari, ma sono molto piccoli ed utilizzati per conservare i virus (i quali si conservano a -70, -80 gradi).
Il punto è che frigoriferi militari, che hanno la capienza per contenere milioni di dosi (perchè di questo stiamo parlando), attualmente non esistono.
Parliamoci chiaro, non siamo attrezzati.
Nessuno
garantirà che questi vaccini in tutti i vari passaggi da un continente
all’ altro, e da una nazione all’ altra, e da una regione all’altra, non
passeranno dei minuti a temperatura ambiente.
Potrebbe anche bastare che l’ operatore sanitario che vaccina, perda tempo per qualche minuto, prima di somministrare il vaccino all’ anziano, per portare a degradazione dell’ Rna, con danni seri per la salute del vaccinato.
Questo è un altro dei motivi che portano a diffidenza per questo magico ritrovato.