In questi giorni sono ricominciate le proteste per le città della Catalogna, in particolare sono state bloccate tutte le vie a Barcellona, Girona e Lleida.
Questo è dovuto ad una sentenza del Tribunal Supremo – Corte suprema spagnola – che stabilisce che siccome nel 2017 il Governo catalano indisse un referendum ritenuto illeggittimo (votarono i cittadini della Catalogna per l’ indipendenza dalla Spagna), adesso finiranno in carcere una serie di esponenti del vecchio esecutivo e della società civile. Per esempio il vicepresidente del governo Oriol Junqueras sarà sbattuto in galera per 13 anni, ma anche i leader delle manifestazioni in piazza Jordi Cuixart e Jordi Sànchez.
Questa sentenza ha fatto incavolare non poco la popolazione che adesso manifesta in piazza.
Diversi esponenti Catalani del mondo del calcio e dello sport in generale stanno riproverando questa decisione da “Norimberga”, ma vengono prontamente multati o sbeffeggiati in tv.
È molto sospetta questa situazione. In Europa le manifestazioni non sono gradite. Si può manifestare solo per il clima e per la pace nel mondo, ma per le cose vere, è vietato, pena il manganellamento selvaggio e la prigionia punitiva.
Guardate che questi spagnoli sono stati messi in galera perchè hanno manifestato – pacificamente – o hanno espresso un’ idea politica. Non hanno stuprato, ucciso, rubato, eppure si fanno dai 10 ai 13 anni. Come al solito i giudici si fanno riconoscere. Non solo in Italia abbiamo una categoria giudiziaria comica, ma a quanto pare in Spagna non stanno messi meglio.