ATTENTATO A LONDRA

La giustizia buonista autolesionista esiste anche all’ estero. Questi giudici seguendo le linee guida consigliate dall’ Unione europea sull’amare i terroristi ed integrarli (senza punirli per gli errori) si rende responsabile dei futuri atti terroristici. L’ attentato a Londra ne è un esempio:

“Usmar Khan (l’attentatore di venerdì 29 novembre a Londra) nel 2012 fu condannato a 16 anni per terrorismo, il giudice stabilì che avrebbe potuto accedere alla libertà condizionale solo previa valutazione di una commissione apposita.

L’anno seguente, la Corte d’Appello gli riconobbe l’automatico rilascio sulla parola dopo 8 anni di carcere. Non ha nemmeno dovuto attendere questi otto anni, perché dopo sei, a fine dicembre 2018, era già fuori con braccialetto elettronico.
Arrivato dietro le sbarre, Khan si era subito affrettato a dichiararsi pentito e a chiedere di partecipare a un programma di “deradicalizzazione”.

Cominciò dunque a collaborare con “Learning Together”, il programma dell’Università di Cambridge contro “la stigmatizzazione sociale dei detenuti”.

Venerdì, l’ormai “affidabile” Khan ha partecipato, senza sorveglianza specifica, al convegno dei suoi benefattori di Learning Together. E li ha ringraziati uccidendo due di loro.
Così finisce la storia di un lupo in mezzo ad agnelli più buoni che furbi”.

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