La decisione di Facebook di bandire l’ex presidente Donald Trump è stata confermata mercoledì 5 maggio 2021 dal consiglio di sorveglianza di Facebook
Qui la lettera che Zuckerberg scrisse su Facebook in cui motivava il ban di 2 settimane per il presidente Trump:
Nel 2020 è stato istituito il Consiglio di sorveglianza di Facebook. Il Consiglio ha ampi poteri e può annullare il ban Facebook, fungendo essenzialmente da tribunale. Qui trovate qualche informazione in più e le perplessità che abbiamo avuto a riguardo:
La decisione del consiglio doveva arrivare entro 90 giorni dal 21 gennaio, quando Facebook ha delegato il Consiglio di sorveglianza. I membri del Consiglio avevano fino a metà maggio per decidere, ma “coincidenza” hanno deciso ieri. Guarda caso il giorno prima Trump aveva istituito il suo “Desk”, un Social per comunicare con i suoi cittadini in stile Twitter.
La motivazione da parte del Consiglio per sospendere Trump a tempo indeterminato è la seguente:
“I post di Trump durante la rivolta del Campidoglio hanno gravemente violato le regole di Facebook e incoraggiato e legittimato la violenza”.
La frase del Presidente Trump che confermerebbe la tesi del Consiglio di sorveglianza è in realtà un singolo aggettivo. Trump aveva definito i suoi sostenitori del 6 gennaio 2021 “molto speciali”. Questo ha fatto sì che Facebook considerasse quell’ affermazione una “legittimazione della violenza”.
Trump ieri non ha approvato affatto la decisione del consiglio di sorveglianza e nel suo potente Statement ha scritto: “La libertà di parola è stata tolta al Presidente degli Stati Uniti perché i lunatici della sinistra radicale hanno paura della verità, ma la verità verrà fuori comunque, più grande e più forte che mai”.
Quello che molti contestano è il ban a tempo “indeterminato”. Oltre a Facebook anche Twitter ha bandito Trump a gennaio. Il mese successivo, un alto funzionario ha detto che il divieto era permanente.
YouTube di Google lo ha sospeso quello stesso mese.
I repubblicani hanno contestato la decisione del Consiglio e Ken Buck ha detto: “Facebook ha preso una decisione arbitraria in base alle sue preferenze politiche e il Consiglio di sorveglianza, organizzato e finanziato da Facebook, ha ribadito la sua decisione. Il popolo americano dovrebbe temere qualsiasi azienda che si consideri così potente da costituire un’entità parziale e quasi giudiziaria per giudicare i nostri diritti del Primo Emendamento”.
La battaglia del Presidente è la battaglia di tutti i cittadini. Se è possibile togliere la parola al Presidente degli Stati Uniti, allora lo si potrà fare con tutti.
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