SORGA UN CAVALIERE

“La vita non è altro che una virgola tra due eternità.

Si è liberi di scegliere come vivere, si è liberi di scegliere quale strada intraprendere e come affrontare le avversità che il destino ci porrà di fronte, siamo noi i capitani della nostra anima e siamo noi che dettiamo la rotta.

C’è chi sceglie la via del lusso, chi del piacere, chi sceglie la via del rigore e chi ancora non sceglie e si accoda scegliendo la via del gregge, ovvero una via scelta per lui, non da lui.

Poi c’è chi sceglie la via della fedeltà ad un ideale, ad un’idea, ad un’immagine, ad un qualcosa di superiore che può dare un senso a questo cammino senza meta che è la vita.

Codesto è il sentiero del Cavaliere, sentiero accidentato,sentiero senza traccia con innumerevoli pericoli ed ostacoli, dove è facile perdersi e voler tornare indietro, ma se si riesce a trovare la costanza di proseguire, il cuore si desterà ricolmo di gioia.
Il Cavaliere non percorre la propria rotta pensando a sé, egli porta sulle proprie spalle il peso del Mondo.

Gli ostacoli del cavaliere non sono asperità che egli trova di fronte a sé per caso, questi scogli il Cavaliere se li cerca, li pretende, perché tali ostacoli non sono i suoi, ma sono le difficoltà di chi ha intorno, sono le difficoltà di chi soffre, di chi è schiacciato, di chi è sfruttato ed egli non può accettare una vita fatta di piaceri, una vita improntata sul menefreghismo mentre il mondo piange.

Il Cavaliere non marcia per sé incontro al nemico, Egli marcia incontro al nemico per sottrarre al suo giogo più anime possibili.

Il compito del Cavaliere non è portare in salvo la propria pelle, ma portare al riparo chi non può difendersi da solo.
Difendere gli oppressi e schiacciare i superbi, ecco il comandamento, ecco la missione.

Per essere un Cavaliere non servono spada e scudo, ma servono valori considerati perdenti e sconvenienti in questo tempo.

Il Cavaliere è colui che porge la mano a chi è nelle sabbie mobili, il Cavaliere è chi si pone a scudo di chi è bersagliato dalle pietre della moltitudine, il Cavaliere è chi non abbandona i propri cari, il Cavaliere è chi sa dire No, quando è giusto opporsi anche se ciò potrà portare a delle rappresaglie, Il Cavaliere è colui che indaga e non prende per buono qualsiasi favola, Il Cavaliere è chi ama e non accetta falsi amori, il Cavaliere è chi non volta le spalle e tira dritto, ma resta e combatte, il Cavaliere è chi persevera e non lascia incompiuto nulla.

Il Cavaliere è un ribelle, il Cavaliere è uno spirito senza tempo, reietto in ogni epoca, ma conscio del proprio ruolo nel Mondo.

Un Cavaliere non ha un volto, non ha un’etnia, non ha una religione, un Cavaliere ha solo una Fede: Aiutare chi soffre e seguire la via dell’Onore.
Io posso essere un Cavaliere, tu puoi essere un Cavaliere.

La battaglia sembrerà sempre persa in partenza, la vittoria sarà sempre un miraggio lontano, il nemico vi sorriderà sempre innanzi tenendo in prigione voi e tutti i vostri compagni, ma il nemico non dovrà mai e poi mai poter dormire sogni sereni, perché come Davide con una sola fionda riuscì a vincere Golia, così i Cavalieri potranno destare il gregge e dare un senso alla propria vita.

Sorga un Cavaliere”.

Lorenzo Della Corte

(Pagina Facebook Waldgänger)

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