PFIZER SE LA STA FACENDO SOTTO: LO DICE NEL SUO RAPPORTO DI FINE 2021

Fanno benissimo, ma è ancora troppo poco.
La punizione per chi immette sul mercato prodotti non testati e molto probabilmente anche pericolosi, deve essere molto severa.

Non vi dico poi la punizione per i Governi che impongono alle persone sane un trattamento sperimentale poco sicuro. In questo caso la pena deve essere massima. Non ci sono questioni.
I nomi e i cognomi li abbiamo.
La pena sarà massima.

COSA CI DICE PFIZER

È molto interessante l’ultimo rapporto pubblicato da Pfizer relativo agli utili nel quarto trimestre 2021.

Ma non ci parlano solo degli utili, anche delle loro “preoccupazioni”. Leggiamo:

“Vi è il rischio – scrivono a pagina 39 – che un maggiore utilizzo del vaccino o di Paxlovid porti ad ulteriori informazioni sull’efficacia, la sicurezza o altri sviluppi, incluso il pericolo di ulteriori reazioni avverse, alcune delle quali possono essere gravi”. Poche righe dopo si accenna ai rischi economici derivanti dalla “possibilità che il Covid19 diminuisca in severità o diffusione o che scompaia interamente”. Fin dalla prima pagina del documento – scrive L’Indipendente in un articolo firmato da Giorgio Audiello – “sono presentati i dati attinenti ai ricavi dell’azienda rapportati a quelli conseguiti nel 2020: la Pfizer ha registrato un fatturato complessivo di 81,3 miliardi di dollari, con una crescita del 92% rispetto all’anno precedente e ciò, quasi esclusivamente, grazie alla vendita dei vaccini anti-Covid”. Ad offuscare questo eccezionale scenario economico, vi sono appunto le preoccupazioni relative ai dati clinici e preclinici, all’efficacia e agli effetti avversi dei sieri anti-Covid19, analizzate meticolosamente nel report in questione.

“Questi rischi – scrive Audiello – riguardano innanzitutto la diffusione di ulteriori dati clinici e preclinici, soprattutto dopo che un giudice federale del Texas ha imposto alla FDA di pubblicare 55000 pagine al mese della documentazione dei test clinici del vaccino Pfizer-BionTech. Si legge, dunque, che i problemi per l’attività della multinazionale potrebbero derivare, tra gli altri, dal ‘rischio associato ai dati preclinici e clinici (compresi i dati della fase 1/2/3 o della fase 4 per Comirnaty).

Conclude Audiello: “Siamo di fronte a una azienda che, in buona sostanza, palesa la possibilità che venga fuori che il farmaco da lei prodotto, e che già è stato somministrato a centinaia di milioni di persone, sia stato testato con procedure imperfette, sia meno efficacie di quanto comunicato e sia al tempo stesso più pericoloso. Non a caso poche settimane fa il British Medical Journal, una delle riviste scientifiche più prestigiose al mondo, ha evidenziato in un editoriale dai toni molto duri la necessità che i ricercatori abbiano immediatamente l’accesso ai dati grezzi raccolti nelle sperimentazioni dei vaccini anti-Covid. Per ora nessuno li ha ascoltati”.

FARANNO UNA BRUTTISSIMA FINE

PER LORO NON CI SARA’ GIUDIZIO

STAY TUNED

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