MARK ZUCKERBERG NON E’ IL CATTIVO DI BIG TECH: LO STANNO PRENDENDO DI MIRA

Trump ha detto che non tornerà su Twitter ma non ha detto la stessa cosa di Facebook:

Ha promesso che i Social Media pagheranno caro:

Tutta la vicenda di Trump con Facebook la trovi qui:

Trump ha invitato spesso Zuckerberg alla Casa Bianca. Di cosa hanno parlato i due?
Zuckerberg ha più volte espresso il suo patriottismo, al contrario dei Patron degli altri Social Media. Zuckerberg si sta staccando dalla sua creatura, Facebook, sta vendendo tutte le sue azioni. Facebook di fatto non è più sua.
Vuole vedere ridotta la pena? I Patrioti lo tengono sotto controllo? Collabora con i Patrioti?

Perché Zuckerberg potrebbe essere nei guai e potrebbe aver bisogno dei Patrioti?
Perché ci sono diverse indagini in corso che dimostrerebbero che Facebook ha indirettamente finanziato la campagna elettorale di Joe Biden:


Il Blackout del 4 ottobre 2021 ha colpito soprattutto i social di Zuckerberg facendo crollare i titoli a picco (Facebook, Instagram e Whatsapp fanno perdere a Zuckerberg 6 miliardi di dollari in un giorno). Ne hanno guadagnato Social concorrenti come Telegram che ha in un sol giorno acquisito 70 milioni di nuovi utenti:

Ora spuntano degli “accusatori” che se la prendono col Social. Questi accusatori non sono i patrioti, ma uomini che parteggiano per la parte opposta.
Tutto molto strano…
Facebook è ancora il Social che crediamo?
Oppure è stato ripulito?

GODETEVI LO SPETTACOLO:

“Ci tenevo solo a farvi notare che la “gola profonda” che oggi accusa Facebook, la signora Frances Haugen, è una militante di sinistra secondo cui la colpa di Zuckerberg è quella di non censurare abbastanza a destra.
Perché in effetti Zuckerberg, a differenza di Dorsey (Twitter) o dei padroni e dirigenti di Google, non è un fanatico “progressista”. Forse pende pure a sinistra, non lo so, ma certo in passato aveva lasciato intendere in maniera chiara che il suo ideale sarebbe stato quello di far esprimere liberamente tutti , purché lui potesse lucrarci sopra. Tutte le successive strette censorie di Facebook e Instagram sono arrivate come conseguenza di pressioni politiche, mediatiche e finanziarie, che Zuckerberg ha regolarmente eseguito ma con minor zelo ed entusiasmo dei suoi amichetti miliardari che dominano il resto della Rete.
Non è certo un “buono”, tutt’altro, ma è il meno cattivo della compagnia dei Big Tech. Per questo lo mettono continuamente sulla graticola.

P.S.: la Haugen faceva parte dell’unità di Facebook che, alla vigilia delle elezioni americane, decise di censurare un’inchiesta del New York Post che metteva in cattiva luce Biden. Unità chiusa da Zuckerberg dopo le elezioni”.

(DANIELE SCALEA)

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