MARIA FIDA MORO SUL COVID

La figlia di Aldo Moro scrive:

“Insomma credete davvero che siamo tutti stupidi?! L’allerta permanente, alla lunga, ottiene l’effetto contrario come nella famosa storia di “Al lupo, al lupo”.

La sicurezza non esiste, a nessun livello ed a nessun titolo, e, cionondimeno, è necessario vivere, lavorare, andare a scuola, fare le cose di tutti i giorni, viaggiare, riposarsi. Non si sentono altro che numeri che si contraddicono e che sono anche molto noiosi.

Mentre “giocate” ai bollettini, la vita continua senza di voi.
Ogni giorno che passa restate più indietro.
Siete terrorizzati dalla vita della quale la morte fa parte integrante.

E non c’è cura, non c’è vaccino, non perché non ci sia vaccino, ma perché risolto un problema se ne presenta subito un altro.
La vita è in divenire e ci mette alla prova di continuo. Bisogna imparare ad esistere in pace ad a convivere anche con le cose brutte.

Dobbiamo darci pace altrimenti la nostra non sarà mai vita, ma puro terrore.
Lasciate che i ragazzi vadano a scuola in un modo possibile.
Lasciate che loro ed anche noi respiriamo ossigeno e non anidride carbonica.

La vita si cura da sé: lo fa da millenni
Ricordate che la vita avanza verso la vita
e non, come tendiamo a pensare noi,
verso un oscuro oblio.
Nella nostra epoca – cosiddetta civile – manca la cultura della Morte,
che è solo un momento di passaggio verso uno straordinario meglio che noi non possiamo nemmeno immaginare perché siamo limitati dal gioco di ruolo che stiamo vivendo qui.

Se solo ricordassimo un barlume della magnificenza che ci attende andremmo via subito. Per favore restiamo fermi solo un attimo a respirare lentamente ad a guardaci intorno.

La bellezza ci parla di amore, di gioia e di verità. Vi sarà capitato di vedere dormire un neonato serafico, al sicuro da tutto, al suo posto nel cosmo.

Noi ci agitiamo ed invece dovremmo rallentare. L’eternità è. Non va e viene: è il nostro destino cosmico – nessuno può togliercela – l’eternità è, da sempre e per sempre, ed in questo preciso momento qui, noi siamo insieme con lei in tutte le cose.

Gocce di mare, granelli di sabbia, alte montagne, piccoli fiori delicati, galassie sconfinate.
Se il nostro destino è l’Eterno cosa volete che ci faccia un virus che peraltro ha un posto ed una funzione a sua volta nel creato?

Noi siamo qui per uno scopo ben preciso, sperimentare e scegliere, dopo molti tentativi ed errori, l’AMORE dal quale proveniamo e che tutto tiene insieme.

Il nostro destino non è la sofferenza
né la morte, bensì luce risplendente
e gioia senza fine.

Non ci lasciamo rinchiudere in un bozzolo di numeri lasciamo invece che la gioia “la più alta espressione della vita stessa” sia dovunque e per tutti.

Noi, Gaia, il Covid, il clima, le donnole, gli opossum ed i cristalli di rocca, i guerriglieri, gli afroamericani, i malati siamo uno e stiamo giocando insieme al gioco della vita che ci riporta come un fiume, ansa dopo ansa all’iridescente meraviglia dalla quale proveniamo ed alla quale faremo ritorno ineluttabilmente.”

MARIA FIDA MORO

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Un commento su “MARIA FIDA MORO SUL COVID

  1. Visione in Quattordici Punti
    [in pdf a t.me/milvalosuploadschannel]

    Diversamente dalla gentile Maria Fida Moro, io penso che
    1.
    l’insieme di tutto il bene e di tutto il male è una struttura polare rigorosamente nulla rispetto all’infinito e quasi nulla rispetto ad un qualunque locale punto di vista come si evince dall’osservazione che nulla dura a bastanza da essere isolato dal resto. In altre parole, gl’istanti non sono isolabili come quiddità in sé e per sé dai mo(vi)menti, dal flusso del cambiamento.
    2.
    Al fondamento logico della conoscenza bisogna porre l’infinito, non nel senso dello spazio o del numero, etc che, essendo questo e non quello, almeno un limite ce l’hanno e sono perciò indefiniti. Infinito significa non-finito, senza limite alcuno ed è idea umana logicamente inevitabile perché, se si mette al fondamento un qualunque limite, sensibile, intellegibile o inventato di sana pianta, esso entra, per assurdo, in conflitto col cambiamento che è la continua, lampante dimostrazione che i limiti sono solo imaginati.
    3.
    Rispetto al logico fondamento, l’infinito, ogni non infinito buono, cattivo o indifferente, è simultaneamente nullo nella struttura polare come i numeri relativi sono nulli nello zero aritmetico, che non è un numero e grazie al quale i calcoli sono possibili. Diversamente l’infinito sarebbe assurdamente negato.
    4.
    La struttura polare non è una quiddità percepibile in quanto tale ma, come l’infinito, idea umana inevitabile per spiegare il cambiamento, senza la quale alla base del cambiamento è assurdamente posto l’uno o l’altro limite/identità come Uno, natura, Dio, spazio vuoto, spazio quantico, etc, tutte idee che alimentano il regresso a spiegazione migliore.
    5.
    La struttura polare ha configurazione locale quasi-ricorsiva perché, in assenza di quasi-ripetizione, la conoscenza sarebbe impossibile per mancanza di cose riconoscibili.
    6.
    Al grado più astratto del pensiero, quello che pone l’infinito al logico fondamento del cambiamento, la struttura polare può essere pensata come non-attività dell’infinito, rispetto al quale è nulla mentre rispetto agli esseri è la matrice di tutte l’esperienze localmente percepite come cambiamenti.
    7.
    Analogamente ad un’estrazione di cinquine di numeri da un’insieme di numeri limitato, come nel Lotto, qualunque locale configurazione del cambiamento può essere pensata come un’estrazione ma con la differenza che, nella struttura polare quasi-ricorsiva autoannullantesi, tutte le configurazioni sono simultaneamente “estratte” ed operanti senza limiti imaginati di spazio e di tempo i quali non sono che pezze a colore imaginate dalla mente empiricamente condizionata.
    8.
    ERGO dal punto di vista di ciascun essere a—nel breve, medio e lungo lasso d’esperienza, ognuno raccatta esperienze connesse alle proprie scelte e non-scelte;
    b—asintoticamente, ogni essere raccatta nulla meno che tutto perché persino la sua stessa pretesa identità personale, “unica e irripetibile”, prima o poi si squaglia come neve al sole e si scambia con altra per quasi-riformarsi, chissà dove e quando, in una macabra danza di ombre in mezzo ad ombre le quali, in ogni più intimo aspetto ed aspirazione, buona, cattiva o indifferente, non sono che apparenza della sottostante logica polarmente strutturata.
    9.
    E ciò senz’ombra di determinismo e di fatalismo perché, rispetto all’infinito, che non è “trascendente”, ogni configurazione locale è simultanea e nulla. Il determinismo ed il fatalismo appaiono in conseguenza del pensiero incapace di astrarre fino alla nozione d’infinito, fondamento d’ogni imaginata identità, concretezza, alternativa.
    10.
    L’amore ed il bene non è dato agli esseri perché qualcuno li ama e pensa per loro ma perché nell’indefinita struttura polarmente quasi-ricorsiva occorrono inevitabilmente le configurazioni favorevoli allo sviluppo della SENSIBILITÀ senza la quale il cambiamento non sarebbe percepito.
    11.
    Esempi
    a—il buco nero intorno al quale ruota la nostra galassia;
    b—il Sole intorno al quale ruotiamo alla distanza giusta che lo rende benefico;
    c—gli oceani, culla se non origine della vita biologica;
    d—il liquido amniotico che accompagna le materne gestazioni.
    12.
    ERGO amore ed odio, bene e male, etc sono concetti relativi che motivano benefici e riconoscenze, danni e vendette in una macabra danza di esseri-marionette nessuno dei quali ha deciso di far parte della danza e nessuno dei quali può suonare il campanello per scendere alla prossima fermata.
    13.
    A me questo basta per dirmi: peccato che, per quanto sono umanamente convinto d’aver capito, non posso sperare di trovare mai un pulsante pigiato il quale un vero Nulla sostituirebbe questo non-nulla. Infatti nulla è concetto relativo, come nel “nun c’è trippa pe’ ggatti”, inesistente al grado più astratto del pensiero.
    14.
    REBUS SIC STANTIBUS faccio buon viso a gioco ambiguo e cerco di pensare positivamente per percepire, alla meno peggio, configurazioni non troppo in contrasto con le aspirazioni che, pur senza saperne il come ed il perché, riconosco come “mie”.

    [mlv me30mz21 17e40]
    =====
    [mlv gi15lu21 13e20]

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