LA SVIZZERA DICE NO AL CAMBIAMENTO CLIMATICO CON UN REFERENDUM

Pare che questo referendum sia andato “a monte” proprio per i giovani, i quali si sono opposti per il 60/70%.

Un referendum ha visto gli elettori respingere di misura i piani del governo per una tassa sul carburante per auto e una tassa sui biglietti aerei. 

Le misure sono state concepite per aiutare la Svizzera a raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici.

Gli oppositori hanno anche sottolineato che la Svizzera è responsabile solo dello 0,1% delle emissioni globali e hanno espresso dubbi sul fatto che tali politiche possano aiutare l’ambiente.

Il voto, nell’ambito del sistema di democrazia diretta della Svizzera, è andato contro il 51%, il 49% a favore.

Il no alla limitazione delle emissioni è uno shock enorme. Il governo svizzero ha redatto questa legge con attenzione. Il piano: ridurre i gas serra alla metà dei livelli del 1990 entro il 2030, utilizzando una combinazione di più energie rinnovabili e tasse sui combustibili fossili.

Una proposta per bandire i pesticidi artificiali e un’altra per migliorare l’acqua potabile concedendo sussidi solo agli agricoltori che evitano i prodotti chimici sono state entrambe respinte dal 61%.

Il sistema di democrazia diretta della Svizzera significa che tutte le principali decisioni nella nazione alpina vengono prese alle urne.

Gli attivisti devono semplicemente raccogliere 100.000 firme per garantire un voto a livello nazionale.

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