LA STORICA RIFORMA COSTITUZIONALE DI PUTIN

Il 1 luglio si terrà in Russia il referendum popolare confermativo della riforma costituzionale approvata a marzo dal parlamento su proposta del Presidente Vladimir Putin.

La cosa da apprezzare è che il Presidente Putin (chiamato dittatore dall’Unione europea e dai telegiornali) ha scelto di attualizzare e di migliorare la costituzione russa, ed ha voluto che i cittadini esprimessero la loro (come in Italia insomma).

La maggioranza dei cittadini che vede con favore le maggiori tutele sociali, l’idea di una Russia ancora più forte a livello internazionale ed il rafforzamento dei valori spirituali.

Riportiamo una sintesi delle principali e più significative modifiche che compongono la riforma:

  • Affermazione della preminenza del diritto nazionale rispetto a quello internazionale.
  • Principio già presente parzialmente nell’attuale Costituzione che però viene riaffermato con forza per evitare qualsiasi possibile interferenza da parte di organismi internazionali come il Tribunale Internazionale dell’AIA e la Corte Europea dei Diritti Umani, troppo spesso orientati da motivazioni politiche e ideologiche nella loro “ricerca di giustizia” (insomma la stessa decisione di Donald Trump)
  • divieto di cittadinanza o residenza straniera per premier, ministri, deputati, senatori, presidenti di soggetti federali e giudici. Il Presidente non potrà aver avuto cittadinanza straniera o residenza all’estero nemmeno nel tempo precedente alla sua nomina.
    Queste regole servono ad evitare il possibile ingresso in politica di qualche oligarca filo-occidentale, i quali godono tutti della doppia cittadinanza, che, forte di appoggi e finanziamenti esteri, volesse provare a promuovere una sorta di “rivoluzione colorata” in salsa russa (protegge il paese da attacchi stranieri e da traditori in patria).
  • Riferimento alla fede spirituale in Dio come fondamento della nazione: “La Federazione Russa, unita da una storia millenaria, preservando la memoria degli antenati che ci hanno trasmesso ideali e fede in Dio”. Tale novità ha ottenuto l’entusiastico sostegno non solamente della Chiesa Ortodossa ma anche di tutte le altre confessioni religiose (in Italia invece stiamo eliminando totalmente la nostra cultura cristiana, ateizzando il Paese).
  • Esplicita definizione del matrimonio come unione tra un uomo e una donna. La tutela del matrimonio ​​è sotto la giurisdizione diretta dello Stato che si occuperà anche di “educare i bambini al patriottismo, alla cittadinanza e al rispetto per gli anziani” e di assicurarne “lo sviluppo spirituale, morale, intellettuale e fisico”.
  • Riconoscimento del russo come lingua ufficiale e dei russi etnici come gruppo “costituente dello Stato”;
  • Introduzione di misure sociali a sostegno delle fasce più deboli della popolazione, come l’aumento periodico delle pensioni in base alla crescita dell’inflazione e la garanzia di un salario minimo in linea con il costo medio della vita (come in Italia vero?)
  • Rafforzamento dei poteri parlamentari, con il diritto di nomina di premier, vice-premier e ministri e la possibilità di licenziare i giudici qualora si macchino di comportamenti disonorevoli (come in Italia col CSM vero?)
  • Irrigidimento del limite dei due mandati presidenziali, attualmente in vigore solamente per mandati consecutivi che invece viene fissato a due mandati tout court. Il calcolo viene azzerato con la riforma costituzionale, quindi Putin se volesse potrebbe concorrere per ulteriori due mandati come Presidente.

Non si tratta di uno sconvolgimento della Costituzione russa del 1993 ma di una sua attualizzazione in senso conservatore ed in forte contrasto con l’ideologia globalista dominante in Occidente.

Questo è un Presidente che lavora per il Popolo. Non chiamatelo più dittatore, che vi rendete ridicoli.

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