“Owen Hurcum, 23 anni, è la prima persona non binaria a guidare un città in Europa. È sindac* di Bangor, un comune di 18mila abitanti nel Galles. Ha ricevuto la nomina dopo aver occupato l’incarico di vice per due anni. Oltre a rappresentare la persona più giovane nella storia del Galles a capo di un’amministrazione comunale, Hurcum è anche la prima persona non binaria con questo ruolo in Europa (intesa in senso geografico, come continente).
Identificarsi nel genere non-binario significa non riconoscersi nella tradizionale distinzione uomo o donna. Chi vive questa identità non si sente esclusivamente uomo o donna, ma si può percepire come entrambi, una combinazione dei due, o semplicemente come “altro”. Hurcum è originario di Harrow (Londra) e si identifica come genderqueer e non-binary (risponde al pronome inglese “they/them”).
(Fonte La Repubblica)
“Molti lettori sono perplessi sull’uso dell’asterisco per indicare chi non si identifica nel genere binario, rendendo queste persone finalmente visibili e nominabili. Ci sono altre forme che non sono codificate e teorizzate, ma rappresentano proposte interessanti. Ci sono lo schwa, la piccola ‘e’ rovesciata (ә),
la chiocciola (@), la vocale ‘u’: sono molte le strategie inclusive utilizzate negli anni per rispondere all’assenza di un neutro dalla lingua italiana e superare il maschile sovraesteso e il binarismo linguistico.
Sarà poi l’uso diffuso dei parlanti e degli scriventi che ne determinerà la teorizzazione.
Le parole, per chi lavora nella comunicazione, sono importanti e influiscono sul pensiero e sulla realtà”.
