Lunedì 21 giugno di discuterà presso il Tribunale civile di Roma la richiesta di messa al bando dei criteri di calcolo dei casi positivi di covid 19 rilasciati quotidianamente dall’Istituto Superiore di Sanità. La critica che è stata prospettata è duplice:
– i laboratori italiani amplificano i test oltre la soglia massima stabilita dell’ECDC di 24 cicli. Abbiamo provato con documenti allegati in causa entrambe le circostanze;
– non viene ripetuto il test con macchinario diverso, in ipotesi di persona asintomatica risultata positiva alla prima PCR, come, invece, espressamente previsto dal protocollo OMS nel gennaio 2021.
Le censure sono, quindi, indirizzate a comportamenti concreti posti in essere dai laboratori di analisi rispetto ai quali il Ministero della Salute non ha esercitato il necessario controllo.