HA FUNZIONATO ELIMINARE TRUMP DAI SOCIAL? SECONDO IL NEW YORK TIMES NON HA FUNZIONATO

Funziona per vincere politicamente eliminare Trump dal dibattito politico sui social? Pare di no.
Scopriamo il perché.

Il Presidente Donald J. Trump in uno Statement ha consigliato vivamente di leggere un articolo del Washington Examiner che andiamo ad analizzare:

“Nonostante il divieto dalla maggior parte delle principali piattaforme, le dichiarazioni online dell’ex presidente Donald Trump si stanno diffondendo in lungo e in largo sui social media.

Secondo un’analisi pubblicata lunedì dal New York Times, molte delle dichiarazioni di Trump dopo il divieto di gennaio sui social media hanno ricevuto tanti, se non di più, Mi piace o condivisioni online come prima”.

Come vi ho spiegato, la censura ad opera di Big Tech si sarebbe ritorta contro di loro. Non solo la Presenza di Trump dai social non è scoparsa (Pagine come la mia ne esaltano la figura carismatica e descrivono ogni sua mossa), ma addirittura l’hanno reso un eroe della libertà di Parola, una figura storica del nostro tempo.

Continua l’Examiner:
“11 delle sue 89 dichiarazioni negli ultimi mesi sono state altrettanto popolari o più popolari di prima del divieto. Le dichiarazioni di Trump che hanno avuto più seguito sui social media negli ultimi mesi sono stati i suoi post sulla cultura, come il suo boicottaggio del baseball ; le sue lodi per alcuni conservatori, come il conduttore radiofonico Rush Limbaugh; e le sue critiche al presidente Joe Biden su questioni politiche legate alla crisi dei confini e alle tasse”.

Quindi i Media dell’altro schieramento (New York Times) ammettono che gli Statement di Trump sono stati molto diffusi sulla rete e anche sui Social di Big Tech (Facebook e Twitter), sicuramente per merito dei Patrioti che li hanno diffusi e discussi.

I Good People possono fare Rete. Possono passarsi le informazioni. Questa è comunicazione di alto livello.
Come vedete, è possibile, anche senza la Presenza fisica del Commander, portare avanti la Missione. I Good People sono diventati i Nuovi Media.

Servono solo persone intelligenti che si facciano canale delle informazioni, per evitare le false piste e le false notizie.

Conclude L’Examiner:
“Come dimostra il caso Trump, il deplatforming non “risolve” la disinformazione, ma interrompe le reti dannose e attenua l’influenza degli individui dannosi”, ha detto al Times Emerson Brooking, membro del Digital Forensic Research Lab dell’Atlantic Council”.

Il Deplatforming è la censura, l’eliminazione totale di un personaggio dalla piattaforma.

Sappiamo benissimo a cosa serve il deplatforming:
quando un personaggio è troppo seguito e pericoloso per gli affari di qualcuno molto in alto, lo si cancella dalle piattaforme. Lo si fa perché non c’è nessuno dall’altra parte in grado di contrastarlo.

Li avete visti i personaggi dei nemici dei popoli?
Non gli affidereste nemmeno il vostro condominio.
Con Trump non c’era partita, l’unica soluzione era toglierlo di mezzo dalle piattaforme, cancellarlo dalla rete.

Ovviamente – essendo buoni – raccontano che si censura perché si violano le policy e la sicurezza.

In realtà è molto semplice: i padroni del discorso hanno stabilito che di alcune cose non si può parlare.
Ma questa storia non durerà ancora per molto…Finiranno di dettare legge.

L’Examiner conclude dicendo che “il deplatforming non risolve”.

Nel senso che se volevano eliminare Trump dal discorso, nemmeno la censura pare funzionare.
Dovrebbero batterlo sulle idee … ma la vedo difficile per loro, non ne hanno.

STAY TUNED

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