CHI SONO I TROLL DELLA RETE

Ogni giorno i professionisti dell’ informazione televisiva ci spiegano cosa sia la Verità (non ne hanno idea) e come fare per difendersi dalle Fake News. Chissà perché ci tengono tanto che non siamo ingannati dalle Fake News e che ci fidiamo solo di loro?

Al contempo si fanno leggi sempre più severe per regolamentare la libertà di parola, online. Ogni tanto esce fuori un attacco contro un personaggio famoso e i Media generalisti in concerto iniziano a far vedere la pericolosità della rete, dove Troll, cittadini disturbati, sfogano il loro “odio” contro personaggi di spicco.

Questo sembra essere il pretesto per mettere regole sempre più severe sui social, che i progressisti paladini della giustizia definiscono “regolamentazione contro l’ Hate Speech”, mentre i conservatori definiscono Censura.

A Donald Trump per esempio non gli hanno fatto una multa o un richiamo verbale – nonostante non abbia usato hate speech – gli hanno proprio sospeso l’ account.

Quindi abbiamo capito cosa intendono loro per regolamentazione e non ci piace per nulla.

La loro campagna televisiva contro le Fake News si chiama “Io non me la Bevo”. Esatto, io non me la bevo che questo metodo di eliminazione degli account sia per il bene di tutti.
Non far parlare il Presidente più votato della storia perché a Zuckerberg gli hanno detto di staccargli la spina, non mi sembra proprio un metodo democratico di procedere.

“Ma sono dei privati fanno quello che vogliono”. Proprio no.
Questo messaggio idiotico è stato propagandato dalle stesse piattaforme che hanno censurato Donald Trump, immaginate il livello di veridicità che può avere.

“Sono privati fanno quello che vogliono” è un utile slogan per gli idioti che non sanno nulla di diritto e di giurisprudenza.
I Social sono piattaforme dove si sviluppa il dibattito pubblico, dovrebbero essere un bene comune come l’ acqua.

I Singoli non possono possedere i Social, questo è quanto.
E’ lo stesso problema della Tv pubblica in mano ai nemici dei Popoli.
La Tv pubblica deve essere in mano ai cittadini, ma i cittadini non hanno più in mano nulla da decenni.

Tutto gli slogan che vengono dai nemici dei popoli, sono messaggi ipnotici che servono a rincretinire i popoli.
Smettila di credere a tutto e chiediti se lo slogan è corretto.

“Sono privati fanno quello che vogliono”.
Falso.

Immunizza la tua mente.
Non passeranno più.

Abbiamo parlato nella parte precedente dell’ idea di regolamentazione dei Social. Abbiamo visto come i progressisti (finti), quelli che hanno in mano i Social Network, spingano per punire “i Troll” di internet non solo con la cancellazione degli account, ma anche con sanzioni civili e penali.

In alcuni casi ci sta tutta, perché se qualcuno è un delinquente che utilizza la rete per delinquere, minacciare, organizzare crimini, è giusto intervenire.

Questa battaglia dei Social network sembra però non concentrarsi sui veri delinquenti, ma su chi utilizza “Hate Speech”, parole d’ odio.
Si stanno facendo prendere la mano, perché oramai anche dire il colore dei cioccolatini è considerato Hate Speech.
C’è quindi qualcosa che non va. Con il pretesto della lotta alle Fake News e all’ Hate Speech, stanno togliendo la libertà di parola ai cittadini per bene.

Benissimo.
Le persone che attuano comportamenti considerati non idonei alla civile convivenza in Rete, vengono definiti Troll. Vi ho pubblicato un articolo in cui vi ho fatto vedere come Trump sia stato denunciato da questi Troll, dopo averli Bannati dal suo account Twitter:

La regola “sono privati fanno quello che vogliono” vale solo per la cancellazione dell’ account di Trump, se invece è lui a prendere una decisione arbitraria, diventa cattivo. Ecco perché questi strumenti non mi sembrano molto equi, ma sembra facciano due pesi e due misure.

Ma torniamo a questi Troll:
Il Troll originariamente era quel personaggio che andava nei Forum internet e nelle chat a mettere zizzania, creando scompiglio. Nel peggiore dei casi dava informazioni false per divertirsi. Prontamente, veniva bannato dagli amministratori dei forum.

La parola adesso è stata presa in prestito dai Servizi segreti, i quali la fanno utilizzare anche dai Telegiornali e da Barbara d’ Urso.
Il Troll è diventato quel personaggio che diffonde l’ odio e cerca di creare il Caos nella società, diffondendo Fake News studiate ad arte.

Ecco che cominciano le campagne televisive contro le Fake News propagate da questi Troll, che le produrrebbero da soli nella loro stanzetta.

Ve lo vedete un comune cittadino che si organizza per inventare balle molto articolate (nella sua stanzetta) per generare Caos e minare alla fiducia nelle istituzioni?

Ovviamente no, è una balla.
Il comune cittadino al massimo esprime rabbia nei confronti del Governo o crede che il Tumore si curi con il succo di limone. Di più non può fare.

Ma allora perché i Governi ci mettono così in guardia contro questi Troll, quasi fossero delle associazioni di hacker organizzati?

Semplice, perché questi Troll sono creati dai Governi stessi e vengono utilizzati per restringere sempre più la libertà di parola.
Ad esempio:
Se un Hacker attacca i sistemi informatici di una centrale idroelettrica, il Governo fa dei provvedimenti per controllare i Pc di tutti i cittadini che vanno su Facebook e condividono la foto del loro gattino.

Rendiamoci conto che i Troll contro cui stanno combattendo “I professionisti dell’ informazione” sono dei professionisti. Eppure le punizioni se le beccano i cittadini.

Accadde la stessa cosa l’ 11 Settembre. Dei terroristi buttarono giù le torri, ma i controlli degli orifizi alla dogana li subiscono i cittadini.

Abbiamo visto nelle sezioni precedenti come i Governi stanno cercando di fermare “I Troll” della rete internet, che secondo loro sono un pericolo nazionale e di ordine pubblico, in quanto vanno ad inquinare la corretta informazione.

La Teoria dei Governi è che chi diffonde Fake News potrebbe farlo per scopi non etici, quindi le diffonde consapevolmente. Quindi ci sarebbe un Piano.

Abbiamo più volte parlato della stranezza di questa Teoria. Che possano esserci dei personaggi che diffondono volutamente notizie false, ma verosimili, per condurre psy-op (guerre psicologiche non convenzionali) è plausibile, anzi certo.

Il prendersela con i comuni cittadini, accusandoli di essere propalatori di odio e Fake news mi sembra davvero discutibile.
I Social e i Governi al seguito stanno facendo leggi contro le Fake News e l’ Hate Speech, ma queste norme non stanno colpendo i gruppi organizzati, stanno colpendo i cittadini comuni.

Infatti un articolo apparso sul giornale EpochTimes ha documentato l’ esistenza un gruppo di hacker informatici (definiti Troll) che opera per il Partito Comunista Cinese.

Avete capito chi sono i veri Troll?
Gruppi organizzati che lavorano per i Governi stessi.
E i Governi dicendo di proteggerci da loro, regolamentano (leggi censurano) i propri cittadini, invece che prendersela con questi gruppi, ben più pericolosi.

Questo gruppo di Troll cinesi è conosciuto come Wumao Dang, o anche ‘esercito dei 50 centesimi’.
Pare siano implicati nella Campagna di disinformazione sulla Pandemia del Covid-19 appena scoppiata in Cina e persino nella disinformazione riguardo la Campagna Presidenziale 2020 degli Usa (altro che Hate Speech dei cittadini comuni).

Questo gruppo di troll internet del Pcc, descritti in uno studio come «astroturfers a noleggio che promuovono gli interessi di aziende e altri attori disposti a pagare le loro tariffe, e lavorano quindi per loro»

Sulla base dei dati storici dei principali motori di ricerca, i troll commerciali sono emersi su internet dal 2004.
Pare abbiano attraversato diverse fasi storiche in cui si sono evoluti:

– La prima fase è stata dal 2004 al 2009, durante la quale si sono concentrati principalmente sulla cancellazione di post, la vendita, la promozione e la difesa dei diritti per conto di terzi.

– La seconda fase è stata dal 2010 al 2013, che è stata la fase di sviluppo del business dei troll del Pcc.
Durante questa fase, un gruppo di civili assoldati dal Pcc ha iniziato ad apparire su internet per partecipare ad eventi pubblici: si tratta dell’esercito dei 50 centesimi (chiamati così perché si dice vengano pagati 50 centesimi di yuan per ogni post).

– La terza fase è stata dal 2014 al 2021, quando questo business si è trasformato. Nel febbraio 2014, il Pcc ha ufficialmente istituito il Gruppo Guida Centrale per gli Affari Cibernetici.

Il Partito Comunista Cinese ha istituito un vero e proprio Grande Fratello governativo e questi Troll/mercenari privati, sono di fatto diventati funzionari del Governo.

Ecco le varie sezioni degli Affari Cibernetici cinesi:
– l’Ufficio di Lavoro per i Commenti su Internet;
– l’Ufficio di Lavoro Sociale di Internet;
– l’Ufficio di Amministrazione della Rete Mobile;
– l’Ufficio di Coordinamento per la Sicurezza su Internet;
– l’Ufficio di Cooperazione Internazionale.

Le loro responsabilità includono il monitoraggio dell’opinione su internet, la gestione, il controllo dei troll di internet, le relazioni pubbliche relative alle questioni di internet, la propaganda d’oltremare e il dipartimento di lavoro del Fronte Unito.

Allo stesso tempo, la Lega della gioventù comunista cinese ha reclutato decine di migliaia di studenti universitari per lavorare come troll part-time nelle principali università della Cina.

In questo modo, i cyber hacker e i troll si sono trasformati da un «esercito di guerriglia» in un «esercito regolare» controllato dal Partito.

In Cina ogni Influencer, dipendente di società internet potrebbe lavorare per il PCC. Il loro pagamento è in base al numero di post che fanno. Alcuni vengono pagati solo per scrivere commenti online.

In Cina, i principali portali internet, su ordine del Pcc, permettono all’esercito dei 50 centesimi di sopprimere le critiche e stigmatizzare i dissidenti, creare una falsa opinione pubblica, nascondere le cose “sbagliate” fatte dal Pcc, minare l’ordine sociale e la moralità, creare l’illusione della prosperità nazionale, creare malignamente dicerie su altri Paesi, falsificare le verità storiche.

Pare che questi siano gli stessi Troll che attaccano i siti web dei dipartimenti governativi di altri paesi, gli istituti di ricerca scientifica, le grandi imprese e università. In Breve l’ esercito informatico del PCC approfitta della libertà di parola (online) dei Paesi democratici per attaccare gli altri Paesi.

Tutto questo è reale e documentato. Infatti Twitter ha annunciato il 12 giugno 2020, la «divulgazione» dei «23.750 account» del regime cinese che ha detto essere coinvolti «in una serie di attività manipolative e coordinate»

Il 22 settembre 2020, Facebook ha anche rimosso una rete di account falsi. Secondo Facebook, le loro attività «hanno avuto origine in Cina e si sono concentrate principalmente sulle Filippine e sul sud-est asiatico più in generale, e anche sugli Stati Uniti».

(Da Epoch Times)

Precedente U.S. MARINES: OPEARATION TWITTER Successivo TRUMP: LA LUCE IN FONDO AL TUNNEL

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.