Si fa tanto parlare che sarebbe colpa della Russia per l’aumento dei costi dei carburanti e dell’energia. Il vice primo ministro russo Alexander Novak chiarisce tutta la questione una volta per tutte:
– L’aumento dei prezzi del petrolio e del gas è causato dal fallimento della politica energetica dell’Europa, la Russia non ha nulla a che fare con l’attuale aumento;
– La Russia sta rispettando i suoi obblighi di fornitura di gas, così come di petrolio e di prodotti petroliferi;
– Mosca è preoccupata per la pressione del mercato e le accuse di un possibile embargo;
– Queste discussioni creano incertezze e comportano un danno significativo per i consumatori;
– Il rifiuto del petrolio russo porterà a conseguenze catastrofiche per il mercato mondiale, causando un’impennata dei prezzi fino a 300 dollari al barile o più;
– Non può essere sostituito rapidamente, ci vorrà più di un anno, i consumatori europei pagheranno per questo;
– La Russia ha il diritto di vietare il transito di gas attraverso il Nord Stream 1 a causa della situazione con il Nord Stream 2, ma non lo sta facendo;
– Gazprom sta rispettando il contratto per il transito attraverso l’Ucraina;
– Ma in generale, la Russia è pronta per un’Europa che rinunci alle risorse energetiche russe. Mosca capisce dove può reindirizzare le forniture.
(Fonte Sputnik)