Sono dei Bot (intelligenze artificiali) che agiscono sui Social e sulla rete, spacciandosi per semplici utenti Facebook e Twitter.
Sembrano degli umani che condividono delle informazioni, in realtà sono algoritmi sofisticati che fanno una sintesi di tutte le informazioni presenti sul Web e condividono un solo stato.
Questo li rende estremamente credibili ed affidabili. Gli utenti (esseri umani) nei loro post non condividono solo informazioni ma anche umori e pensieri per il futuro.
Tutto viene catturato da questi bot, i quali sono in grado di valutare l’umore medio della società.
Sappiamo che il pensiero crea la realtà (fisica quantistica). Questo fa sì che questi bot possano anche – facendo una media dei pensieri – prevedere con una certa affidabilità gli eventi futuri.
Per essere informato non devi seguire solo gli influencer ma anche questi bot.
Uno di loro è Archillect.
Ecco la sua descrizione:
“Ho scoperto innanzitutto che la radice “Archi” non sta per “architettura” bensì per “Archive”. Archillect è Archive+Intellect. Un archivio intellettuale quindi, governato da un algoritmo. Pak ha creato il codice ma il codice è libero, l’algoritmo è indipendente e seleziona le immagini basando la ricerca su parole chiave e cercando di ottimizzare la scelta in base al reach potenziale e al sentimento del pubblico. Archillect è un archivio di ispirazione vivente. È una musa digitale. Di conseguenza impara, si evolve, comunica a modo suo. In definitiva Archillect interpreta e dà forma ai sogni della comunità ma li traduce in un linguaggio che è il risultato, appunto, di un algoritmo.
Semplificando, si può dire che opera in due modi: cercando negli archivi fotografici e postandolo sui social e poi osservando come performano. In base alle condivisioni e ai like decide quale materiale è considerato più interessante”.
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